Chiesa di Sant’Antonio di Padova – Schilpario

La chiesa seicentesca, dedicata a S. Antonio da Padova, sorge nel luogo stesso in cui nel 1338 fu costruita la prima chiesa parrocchiale di Schilpario. Anche l’antica chiesa era dedicata a S. Antonio da Padova; era costruita a pianta quadrangolare con l’ingresso principale sul lato nord. Dalla documentazione risulta che, al momento della visita Apostolica di San Carlo Borromeo (1575), la situazione della primitiva chiesa risultasse alquanto precaria.

L’attuale fu costruita su disegno di G.B. Grandi, comasco e Terracini Maffeo di Borno. ed elevata a parrocchiale il 26 marzo 1387, affrancandosi dalla matrice di San Giorgio di Vilmaggiore. Dalla relazione della visita pastorale del 1575 dell’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo si apprende che la chiesa di Schilpario aveva tre altari e che versava, come il campanile, in pessime condizioni. La torre fu ricostruita tra il 1641 ed il 1642 e la chiesa venne probabilmente restaurata in quello stesso periodo; quest’ultima fu riconsacrata nel 1660. Il 14 maggio 1664 fu posta la prima pietra dell’attuale parrocchiale, che venne aperta al culto nel 1682.

La chiesa, circondata da sagrato, all’esterno pur presentandosi piuttosto liscia e piatta, domina con la sua imponenza. La facciata, un poco sacrificata alla vista perché vicina ad altri edifici, è rivolta ad ovest; presenta al centro un portale di occhialino locale ben sagomato. Sopra il portale si trova un finestra trifora con la parte centrale più elevata e definita ad arco. Segue un cornicione che definisce il lato inferiore del timpano che conclude la facciata, nel quale si trova una croce a mosaico con tessere di loppa, ossia le scorie d’altoforno delle importanti miniere di Schilpario.

Sul lato nord della chiesa si trovano due portali laterali in occhialino locale, sagomati in armonia con il portale principale. Sopra uno di essi c’è una nicchia con l’arco trilobato con la statua di S.Antonio da Padova. Potrebbe essere forse appartenuta alla trecentesca chiesa precedente anche se mancano documentazioni in merito. In seguito al restauro dei primi anni ottanta è possibile osservare le pietre a vista che indicano il prolungamento della chiesa in epoca successiva e nelle pietre angolari delle croci incise. Sul lato della chiesa verso via S.Antonio è collocata una lapide con l’effige dello schilpariese Monsignor Pietro Grassi, che fu Vescovo di Tortona, grande e richiesto predicatore dei migliori pulpiti dell’Italia Settentrionale nei primi decenni del Novecento.

Venne iniziata la costruzione del Campanile della chiesa nel 1664, data che risulta incisa sull’architrave della porticina d’ingresso al campanile. E’ alto 42 metri e sulla sommità c’è la statua di S.Antonio da Padova collocata nel Settecento. Il campanile fu sopraelevato nel 1784 e, nel 1960, posato il nuovo pavimento del presbiterio. L’anno successivo venne ridipinta la chiesa. Nel 1971 la parrocchiale, già inserita nella vicaria di Vilminore, passò alla zona pastorale I, per poi essere nuovamente aggregata nel 1979 al vicariato di Vilminore, Che era stato ricostituito proprio in quell’anno in seguito all’emanazione di un decreto vescovile. Infine, nel 1981 la chiesa subì un importante lavoro di restauro.

La chiesa è ad unica navata con tre cappelle laterali a destra e tre a sinistra. Il presbiterio è sopraelevato di due gradini ed è più ristretto rispetto alla navata, per rendere possibile l’accesso, da una parte alla chiesina dell’Immacolata e dall’altra alla sacrestia. Le pareti laterali sono scandite da lesene, che partendo da un basamento di marmo scuro, salgono fino ai cornicioni sui quali si appoggiano gli archi delle cappelle laterali. Le lesene ai lati del presbiterio salgono fino al grande cornicione che corre lungo il perimetro della chiesa, sul quale si appoggia la volta a botte del soffitto.

PARETE SINISTRA Lungo la parete di sinistra si trovano:

  • L’altare di S.Eustachio con la tela di Antonio Cifrondi (1656-1730) di Clusone. La mensa, il paliotto e l’ancona con colonne tortili, sono in legno dipinto. Il monumento marmoreo dedicato al Cardinale Angelo Maj (1782-1854). L’opera fu eseguita secondo le disposizioni testamentarie del celebre schilpariese che è sepolto nella chiesa di Sant’Anastasia a Roma. Il Cardinale Maj svolse un’intensa attività di ricerca di manoscritti classici; tra i ritrovamenti, eccezionali per importanza vi è il palinsesto con il De republica di Cicerone, celebrato da G.Leopardi nella canzone a lui intitolata.

 

  • L’altare di San Carlo Borromeo e San Luigi Gonzaga. L’ancona ha colonne tortili e vari angioletti. La tela è opera di Lattanzio Querena (1768-1853) di Clusone ed è datata 1836. In riferimento a questo quadro la tradizione vuole che il pittore, fuorché per i colori della carnagione dei personaggi, abbia usato le terre della Conchetta, che è un monte posto tra la Valle di Scalve e la Val Bondione.

 

  • Sopra la prima porta laterale sinistra vi è un pulpito in legno di buona fattura artistica.

 

  • L’altare dedicato alle anime purganti. Presenta l’ancona in marmo colorato. La tela è opera di G. Brighenti di Clusone ed è datata 1836. Notevole è la decorazione del sottarco.

PARETE DESTRA Lungo la parete di destra si trovano:

  • L’altare del SS. Crocifisso. La tela è attribuita a Giuseppe Cesareo ed è datata 1672. Sopra il timpano spezzato dell’ancona si trova un’altra pittura rappresentante la Deposizione. Di notevole fattura sono le decorazioni a stucco del sottarco.

 

  • L’altare della Madonna del Rosario. L’altare e l’ancona sono in legno dipinto con colori e dorature. In questo altare hanno lavorato tra gli altri, lo scultore Gio. Giuseppe Piccini (1661-1725) di Nona di Scalve e i Fantoni di Rovetta Gio. Giuseppe Piccini ebbe come maestro Pietro Ramus, nella cui bottega incontrò Andrea Fantoni col quale mantenne in seguito dei rapporti di lavoro. Oltre alle opere presenti in questa chiesa, il valente artista scalvino realizzò numerose sculture sparse in varie chiese bergamasche e bresciane nonché in collezioni pubbliche e private.
    Al centro della parete c’è una nicchia con la statua della Madonna del Rosario, circondata dai misteri dipinti ad olio su tela di autore ignoto del Settecento.

 

  • L’altare della Vergine Assunta. La tela è opera di Antonio Cifrondi. In questa cappella laterale è stato collocato il fonte battesimale sul quale è incisa la data 1655 e scolpito lo stemma di S.Bernardino da Siena.

IL PRESBITERIO

  • L’altare settecentesco è opera di grande valore della celebre bottega fantoniana di Rovetta. Il dossale è arricchito da formelle oblunghe di lapislazzuli.

 

  • La grandiosa ancona è opera settecentesca dei fratelli Visinoni di Clusone. Le numerose statue simboliche sono pregevole lavoro dello scultore Piccini di Nona.

 

  • La tela raffigurante S.Antonio da Padova è attribuita ad Antonio Cifrondi. Nel secondo ordine dell’ancona è collocata la tela del Crocifisso di Pietro Servalli di Gandino, dipinta nel 1908.

 

  • Il coro in noce è stato realizzato nel1960 dalla Ditta E. Bormetti di Ponte di Legno. L’organo venne costruito dai Fratelli Serassi di Bergamo.

 

  • Nella parete destra del presbiterio è murato un piccolo tabernacolo in marmo probabilmente del Cinquecento.
    Sopra le porte della chiesina dell’Immacolata e della sacrestia, vi sono due statue fantoniane: sulla sinistra vi è quella di S.Antonio da Padova e sulla destra S.Antonio Abate.

 

  • Nella volta del presbiterio, in ovale entro stucchi, vi è l’affresco dell’Assunta.

 

  • Sul soffitto della navata si trovano tre medaglioni con storie riferite s S.Antonio dipinti da Pietro Servalli. Tra gli archi delle cappelle e la seconda trabeazione, si trovano dei quadri raffiguranti gli Apostoli, attribuiti al Cifrondi.

  • Sulle lesene sono esposte le stazioni lignee della Via Crucis.

 

  • Sulla parete di fondo, sopra la bussola d’ingresso, vi è un affresco raffigurante la Strage degli innocenti.

 

  • La pavimentazione è in beola grigia.

 

LA CHIESINA DELL’IMMACOLATA Sorge a lato del presbiterio.

In un primo tempo fu la sede dei disciplini. Nel 1894, fu dedicata alla Madonna Immacolata di Lourdes. La nicchia dietro l’altare ospita la statua dell’Immacolata eseguita a Parigi nel 1893. Nella parete di sinistra vi sono le nicchie contenenti le statue di gesso policromo di S.Giuseppe e di S.Anna; in quella di destra la nicchia con la statua del Sacro Cuore. La decorazione della volta rappresenta degli angioletti svolazzanti.

LA SACRESTIA Si trova a destra del presbiterio.

Si possono ammirare i preziosi mobili antichi, il secondo pulpito ligneo inizialmente collocato nella navata della chiesa tra l’altare della madonna del Rosario e quello dell’Assunta, una pregevole Crocifissione in ceramica di Meissen, numerosi arredi sacri. Nella parete rivolta a sud sono esposte le due facciate bronzee della medaglia coniata in occasione dei festeggiamenti del bicentenario della nascita del Cardinale Angelo Maj. Sono opera dell’artista Tomaso Pizio di Schilpario. Sulle pareti sono esposti anche i ritratti di alcuni importanti ecclesiastici schilpariesi. La chiesa di Sant’Antonio di Padova è la parrocchiale di Schilpario, in provincia e diocesi di Bergamo fa parte del vicariato di Vilminore.

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