DESCRIZIONE
Chiesa di San Gottardo di Rota Dentro – Rota d’Imagna Valle Imagna
La chiesa di san Gottardo in Rota Dentro si vuole costruita nel 1496. Eretta parrocchiale il 5 maggio 1591, rimase tuttavia unita con la chiesetta matrice di San Siro in Rota Fuori fino al 1614, anno in cui il vescovo Giovanni Emo decretava la sua piena autonomia. Il 29 settembre 1947 il vescovo Adriano Bernareggi consacrava il nuovo altare maggiore, dedicandolo a San Gottardo e sigillandovi le reliquie dei santi Pietro e Adriano.
E’ una costruzione piuttosto singolare, con tetto fortemente angolato e strana facciata con moderni elementi di pietra di Berbenno. La Chiesa infatti, costruita nel 1496, presenta la facciata composta da elementi in pietra di Berbenno. Questo tipo di pietra è tipica della Valle Imagna, e si estrae esclusivamente presso Berbenno e Ponte Giurino da rocce calcaree giurassiche. Notevole il portale in granito serizzo con arco mistilineo.
L’interno è particolarmente carico di decorazioni e di dipinti realizzati da Tarcisio Brugnetti e Silvio Zambelli negli anni 1938-39: essi comprendono le finte architetture, i quattro Evangelisti nella volta del presbiterio, e le medaglie sulla volta della navata che rappresentano la consegna delle chiavi a san Pietro, San Gottardo vescovo, San Giovanni Bosco, San Francesco Saverio in terra di missione.
Nella chiesa ci sono molte tele: quella del Crocifisso con S. Maria Maddalena, una Crocifissione con Santi (entrambe restaurate nel 1939 da Arturo Cividini); una Immacolata; e la pala della Vergine dei Carmelo; una tela di San Francesco d’Assisi e una di Sant’Andrea . La pala di san Gottardo al centro dell’abside è un probabile Carlo Ceresa (m. 1679) ed è stata restaurata nel 1999 assieme agli altri due quadri accanto raffiguranti la vita di San Gottardo. Nella sagrestia un buon ritratto di parroco del 1732. La Via Crucis è di Gaetano Peverada ed è stata reintegrata, dopo un furto, con cinque stazioni di Tarcisio Brugnetti .
Le statue sono di S. Giuseppe, di S. Rocco, di S. Antonio da Padova, di Maria SS. Vergine del Carmine. L’ambone è stato ricavato da un pulpito della chiesa e porta una medaglia raffigurante Gesù tra i dottori. Un altro pulpito in legno massiccio porta scolpite statuette di Apostoli, nonché intarsi. L’altare maggiore fu realizzato nel 1943 da Giovanni Arnoldi su disegno dell’arch. Mario Marenghi. L’altare rivolto al popolo è opera di Carlo Locatelli (di Rota Dentro, morto nel 1998) ed è del 1968. L’altare del Carmine è in marmo nero con specchiature policromate; Il pavimento è in basalto antico con lapidi funerarie dei 1600/1700.
Il piccolo organo è un Serassi dei 1849 (di questo, dopo la guerra, rimase solo la tastiera e alcune canne di legno). Il severo campanile è dei 1588. Cinque campane vi furono consacrate .dal vescovo Giacomo Maria Radini Tedeschi il 20 marzo 1909. La tela del Crocifisso con S. Maria Maddalena è del 1582. La tela della Crocifissione e Santi è firmata P.MA.P. 1667. La tela dell’Immacolata è del 1500/1600. La pala della Vergine del Carmelo è d’ignoto del 1600.
Il Fondo della Pinacoteca Brera di Milano durante il conflitto bellico aveva depositato nella chiesa due robuste tele di S. Maria Maddalena penitente e in gloria (comunemente datate Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone morto nel 1626), ora queste tele sono di nuovo alla Brera. La Via Crucis di G. Peverada: fine ‘700. La statua di legno di S. Giuseppe è del ‘700. Quella di San Rocco è data a Gordiano Sanz (‘800). L’ambone porta intagli del ‘600.
Notevoli sono anche un cassettone e un inginocchiatoio in noce intarsiato del ‘600, ora riposto, e una sedia per la sede del celebrante con quattro sedie in noce intagliato con tarsie. Tra gli arredi sacri: un messale legato in cuoio dorato con incisioni, edito a Venezia nel 1661; un calice d’argento fuso e cesellato, con figurine al piede esagonale, del ‘700; e una pisside d’argento donata con una “pace” pure d’argento con l’immagine della Madonna del Carmelo da tale Pier Paolo Gritti. Tra i paramenti: diversi completi per messa solenne in broccatello d’argento e fiori d’oro del ‘600/’700.
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