Chiesa dei Santi Bartolomeo e Stefano – Bergamo

La Chiesa dei Santi Bartolomeo e Stefano è situata nella parte bassa di Bergamo, tra via Torquato Tasso e Largo Belotti, nella zona anticamente chiamata “Prato di S. Alessandro”; essa va a chiudere cosiddetto Sentierone, ovvero, la via pedonale del centro di Bergamo, tradizionale passeggiata dei bergamaschi.

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La Chiesa, di remotissime origine, fu riedificata nella prima metà del XVII secolo, tra il 1603 ed il 1642, su progetto dell’Architetto comasco Anton Maria Caneva (Porlezza 1550-Bergamo 1610), officiata per la prima volta il 6 maggio 1623 e consacrata il 19 gennaio del 1782 da mons. Giovanni Paolo Dolfin, vescovo di Bergamo. Il tempio presenta una struttura semplice, ma allo stesso tempo elegante e grandiosa, misura 60 metri di lunghezza e 14 di larghezza, escluse le cappelle.

La grande chiesa di santo Stefano venne distrutta l’11 novembre 1561 per la realizzazione delle mura venete. I numerosi frati che abitavano il convento si dispersero nelle comunità della penisola, restarono solo in otto ospiti presso la chiesa di san Bernardino. Il 14 agosto 1572, occuparono la piccola chiesa di San Bartolomeo e alcune piccole abitazioni grazie alla bolla papale di Pio V del 1571, che concedeva loro la Prepositura di San Bartolomeo precedentemente occupata dai monaci dell’Ordine degli Umiliati fino dal 1293, ordine poi soppresso.

La chiesa fu quindi intitolata ai due santi: San Bartolomeo e Stefano. Con la costruzione del nuovo edificio furono posizionate le opere che erano state salvate da quello antico, anche se alcune parti erano state perse e il doverle adattare alla nuova locazione creò un grave danno. La grande tavola di Lorenzo Lotto detta Pala Martinengo, capolavoro del soggiorno bergamasco del pittore veneziano, venne posizionata nel catino absidale cercando di ricreare l’originale locazione.

La facciata principale, ultimata a fine Ottocento dall’architetto Giovanni Cuminetti, è un perfetto esempio di capolavoro in stile barocco. Nella sezione centrale, in senso verticale, si trovano quattro statue femminili raffiguranti le virtù cardinali, opera del giovane scultore Andrea Paleni.

Poco più in alto, si possono osservare due magnifici riquadri in rilievo realizzati dallo scultore bergamasco Luigi Pagani (1829 – 1904), raffiguranti il martirio di S. Bartolomeo e quello di S. Stefano. Inseriti nelle due nelle due nicchie si trovano le due sculture di Giovanni Avogadri (1885 – 1971) raffiguranti S. Francesco, a sinistra, e S. Domenico, a destra, in blocchi di marmo bianco. Nella lunetta sopra al portone centrale vi è l’affresco di Luigi Galizzi, raffigurante la consegna del Rosario da parte della Vergine a S. Domenico, con accanto S. Caterina da Siena.

Al suo interno la Chiesa presenta importanti opere d’arte, come gli affreschi di Mattia Bortoloni e di Gaspare Diziani, opere del Picenardi, del Brena, di Enea Talpino detto il Salmeggia, del Coppella, del Ricchi detto il Lucchese, dell’Orelli, del Salis, del Discepoli detto lo Zoppo, del Facheris detto il Cavarsegno, del Damiani e dell’Anselmi; degni di nota sono gli intarsi lignei di fra’ Damiano Zimbelli e la famosa “Pala del Martinengo” di Lorenzo Lotto.

Annesso alla Chiesa si trova il convento della comunità dei Padri Predicatori (Domenicani), eretto nel 1970. In origine la sede dell’Ordine si trovava nel convento di Santo Stefano e San Domenico, nella città Alta, subito fuori la porta di S. Giacomo.

Nel 1561, per ordine del governo della Serenissima, venne demolito, assieme alla ricca biblioteca e alla Chiesa, per lasciare spazio alla costruzione delle nuove mura. In quel periodo, invece, nel complesso di San Bartolomeo, comprendente una piccola chiesa ed alcune case coloniche, si trovava la comunità dell’Ordine degli Umiliati, soppressa poco dopo.

Nel 1571, il pontefice s. Pio V assegnò ai Padri Predicatori la Chiesa e il convento di San Bartolomeo, originariamente dotato di due ampi chiostri. Nel 1797, dopo l’abolizione degli ordini ecclesiastici, il convento venne soppresso e trasformato in caserma. Nel 1937 venne definitivamente demolito per costruire gli attuali uffici statali. Oggigiorno, dell’antico convento, rimane visibile solamente un colonnato a lato della chiesa.

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Orari di apertura della chiesa:
Lunedì – Venerdì:
dalle 7.30 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 19.15

Sabato:
dalle 7.30 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 20

Domenica:
dalle 7.30 alle 12.20 e dalle 15.30 alle 22

Orari delle Messe:
Feriali: 8.30, 10, 18.30

Prefestivi: 8.30, 10, 19

Festivi: 8.30, 10, 11.30, 19.30, 21

Orari delle Confessioni:
Lunedì:
dalle 8.30 alle 11.30

Martedì – Sabato:
dalle 8.30 alle 11.30 e dalle 15.30 alle 18.30

Domenica:
solo nell’intervallo fra una Messa e l’altra

Parcheggio:
a 60 metri (Parcheggio Largo Belotti): due posti auto riservati a norma.
a 260 metri: fermate autobus linea C e altre (via Petrarca); altezza gradino 16 cm; bus attrezzato con pedana manuale.

Percorso pedonale di avvicinamento da parcheggio e fermate bus:
in piano, marciapiede con larghezza e pavimentazione adeguata; attraversamenti stradali raccordati con scivoli e semaforizzati

ENTRARE:

Ingresso secondario accessibile dal chiostro a nord, raggiungibile tramite scivolo in acciaio lunghezza 3 m, pendenza 10-12% e ulteriore breve scivolo antistante la porta.

VISITARE:

Spazio interno in piano e percorribile; presbiterio dove è ubicato il coro intarsiato e la Pala del Lotto preceduto da 3 gradini. Opere d’arte visibili da lontano, possibilità di accensione luci per Pala del Lotto
Non sono presenti ausili e accorgimenti per non vedenti

USARE IL BAGNO: 

Non esistono bagni

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