Museo Casa di Arlecchino – Oneta San Giovanni Bianco

Appena sopra l’abitato di San Giovanni Bianco, la vecchia mulattiera conduce ad Oneta, dove la tradizione individua la casa natale di Arlecchino. Un pugno di case antiche, alcune delle quali restaurate nel rispetto della struttura originaria, contribuiscono a dare alla contrada un’atmosfera d’altri tempi che si respira pienamente percorrendo le anguste vie porticate, sui cui si affacciano rustici portali in pietra, ballatoi in legno intagliato, strette finestre protette da inferriate.

 

 

Interessante anche la chiesetta del Carmine, che custodisce alcune tele del Ceresa e vari affreschi: una deliziosa Madonna con Bambino collocata in sagrestia e altri soggetti effigiati sulle pareti dell’austero porticato, tra cui un San Giovanni Battista e un grande San Cristoforo, posto a protezione dei viandanti lungo la via Mercatorum.

 

 

Le origini di Oneta frazione di San Giovanni Bianco risalgono probabilmente al periodo delle invasioni barbariche e la sua storia è legata a quella della nobile famiglia dei Grataroli cui appartenne la casa dell’ Arlecchino. Fin dagli inizi del Trecento, il territorio del borgo faceva parte della Pieve di Dossena. A quei tempi la maggior parte dei terreni erano di proprietà della Chiesa e di facoltose famiglie. Le contese fra Guelfi e Ghibellini, a cavallo tra il Trecento e il Quattrocento, sconvolsero e funestarono anche il territorio bergamasco.

 

 

Con la Serenissima, la situazione di contrasto tra le diverse famiglie si placò; nacquero edifici rurali e nuovi centri in particolare in prossimità dei tracciati viari più frequentati. Alla fine del periodo medioevale, per i borghi situati lungo gli antichi percorsi (in particolare quelli attraversati dalla cosiddetta Via Mercatorum o via dei Trafficanti) iniziò un lento declino originato dalla costruzione di una nuova strada di fondovalle, detta Priula, che attirò ben presto tutti i traffici locali.

 

 

La casa d’Arlecchino: La contrada di Oneta è famosa per l’edificio signorile, di epoca quattrocentesca, noto come Casa d’Arlecchino. Il palazzo apparteneva in origine alla potente famiglia locale dei Grataroli i cui componenti vantavano ricchezze e fortune acquisite a Venezia e avevano poi voluto nobilitare l’edificio di Oneta quasi ad ostentare in patria, con questo segno tangibile, il livello della potenza raggiunta.

 

 

La tradizione che identifica Oneta come patria, prima degli zanni e poi di Arlecchino, può ben essere inserita nelle vicende della nobile famiglia Grataroli. Va considerato, infatti, che gli zanni (dei quali rimangono qui ancora le tracce nel cognome di diverse famiglie), vestivano sulle scene veneziane i panni del servo balordo e opportunista, ruolo comunemente attribuito ai valligiani brembani che affollavano la città lagunare svolgendo i lavori più faticosi.

 

 

Storia di Arlecchino

Va considerato a tal proposito, che Arlecchino, vestiva sulla scena i panni del servo balordo e opportunista, quale erano nella realta’ i numerosi valligiani brembani che allora popolavano la citta’ lagunare svolgendo lavori umili e faticosi.E’ piu’ che probabile che gli stessi Grataroli stabilitisi a Venezia avessero al loro seguito numerosi servitori brembani ai quali affidavano anche la cura dei loro beni a Oneta.

 

 

Non è fuori luogo supporre che proprio uno di tali servi, dotato di particolare ” vis comica” possa essersi trovato sulla scena a rappresentare, solo in modo piu’ accentuatamente comico, il ruolo da lui stesso ricoperto nella realtà quotidiana. D’altronde la “Commedia dell’arte” allora in auge nelle fiere e sulle piazze proponeva agli spettatori temi sarcastici e popolari non supportati da testi scritti , ma col solo riferimento a canovacci appena abbozzati che subivano di volta in volta le variazioni a soggetto degli interpreti.

 

 

Tale prassi, che prevedeva un continuo arricchimento di forme e contenuti , favori il formarsi del personaggio Arlecchino , colorito di licenziosita’ e pungente comicita’ buffonesca che veniva tanto piu’ apprezzata in quanto non oltraggiava l’orgoglio veneziano, ma prendeva di mira il tipo di servitore bergamasco costretto ad aguazzare l’impegno per questioni di sopravvivenza. L’ipotesi non e’ poi cosi peregrina , se si pensa che nella seconda meta’ del cinquecento fu proprio un bergamasco , Alberto Ganassa che, dopo i brillanti esordi presso le corti dei Gonzaga e degli Estensi, vesti i panni di Arlecchino nientemeno che davanti ai sovrani di Francia e di Spagna.

 

 

Restaurata e adibita a Museo della maschera e della Commedia dell’Arte, la Casa di Arlecchino si trova a Oneta, graziosa frazione di San Giovanni Bianco in Val Brembana. Per informazioni sugli orari e sulle modalità di visita si può contattare il numero 0345.42458 La zona, per altro, è ricca di richiami artistici e paesaggistici, a cominciare dal vicino borgo di Cornello dei Tasso.

 

INFORMAZIONI SAN GIOVANNI BIANCO

 

 

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2^ Camminata a Casa di Arlecchino - Trailer percorso 18 Km di Mauro Pesenti

Orari di visita Casa di Arlecchino

Gli orari del museo sono i seguenti:
-Periodo estivo (Luglio e Agosto):
dal lunedì al giovedì dalle ore 14.30 alle ore 17.30
dal venerdì alla domenica dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle ore 14.30 alle 17.30

-Periodo invernale (Da Gennaio a Giugno e da Settembre a Dicembre):
Sabato e domenica dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle ore 14.30 alle 17.30

VISITE GUIDATE

GIORNI E ORARI DI APERTURA CASA MUSEO DI ARLECCHINO

  Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica
Gennaio           10-12 e 14.30-17.30 10-12 e 14.30-17.30
Febbraio           10-12 e 14.30-17.30 10-12 e 14.30-17.30
Marzo           10-12 e 14.30-17.30 10-12 e 14.30-17.30
Aprile    

14.30– 17.30

14.30– 17.30

14.30– 17.30

10-12 e 14.30-17.30 10-12 e 14.30-17.30
Maggio    

14.30– 17.30

14.3 – 17.30

14.30– 17.30

10-12 e 14.30-17.30 10-12 e 14.30-17.30
Giugno    

14.30– 17.30

14.30– 17.30

14.30– 17.30

10-12 e 14.30-17.30 10-12 e 14.30-17.30
Luglio 10-12 e 14.30-17.30   10-12 e 14.30-17.30 10-12 e 14.30-17.30 10-12 e 14.30-17.30 10-12 e 14.30-17.30 10-12 e 14.30-17.30
Agosto 10-12 e 14.30-17.30 10-12 e 14.30-17.30 10-12 e 14.30-17.30 10-12 e 14.30-17.30 10-12 e 14.30-17.30 10-12 e 14.30-17.30 10-12 e 14.30-17.30
Settembre 10-12 e 14.30-17.30   10-12 e 14.30-17.30 10-12 e 14.30-17.30 10-12 e 14.30-17.30 10-12 e 14.30-17.30 10-12 e 14.30-17.30
Ottobre    

14.30– 17.30

14.30 –17.30

14.30 17.30

10-12 e 14.30-17.30 10-12 e 14.30-17.30
Novembre           10-12 e 14.30-17.30 10-12 e 14.30-17.30
Dicembre           10-12 e 14.30-17.30 10-12 e 14.30-17.30

Negli orari di apertura prenotazioni ed informazioni presso la Taverna di Arlecchino di Franco Moretti tel. 0345 42458.

Fuori dagli orari di apertura, a partire dal 02.05.2015, per prenotare visite guidate od informazioni, telefonare a Michela Giupponi, coordinatrice del Polo Culturale “Mercatorum e Priula/vie di migranti, artisti, dei Tasso e di Arlecchino” al numero 0345 43479 (museo dei Tasso e delle Poste) o al cell. 3482592468.

TARIFFARIO CASA ARLECCHINO DI ONETA

         
Visita Museo Arlecchino ad Oneta DA 1-9 VISITATORI GRUPPI DA 10-24 SCUOLE TERRITORIO ALTRE SCUOLE
Negli orari di apertura 1,5 e a persona 15 euro tot gratuito 15 euro tot
Fuori dagli orari di apertura 20 euro tot 5 euro tot 20 euro tot
         
ACCOMPAGNAMENTO costi aggiuntivi GRUPPI E SCUOLE      
da San Giovanni ad Oneta 5 euro      
da Oneta al Cornello 20 euro

Tel 034542458

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