La Torre dei Caduti – Bergamo Città

È il monumento più alto del centro città e, con i suoi oltre 45 metri, svetta sugli altri edifici piacentiniani che si affacciano sul Sentierone. Le sue alte mura in pietra sono state testimoni dei più importanti eventi che hanno segnato la storia di Bergamo.

 

 

In novant’anni, infatti, è stato un susseguirsi di commemorazioni, parate militari, comizi politici, manifestazioni e cerimonie pubbliche. A cominciare dalla sua inaugurazione, il 27 ottobre 1924, con l’allora capo del governo Benito Mussolini, insieme a Galeazzo Ciano, Dino Grandi e Antonio Locatelli.

 

 

 

Però non è mai stata accessibile ai cittadini, se non in poche occasioni particolari. La Torre dei Caduti di piazza Vittorio Veneto con tutta la bellezza dei suoi interni e soprattutto la vista panoramica su Città Alta che si gode dal sesto piano si potrà visitare nei giorni in cui viene aperta la pubblico, come ad esempio ogni 25 aprile.

 

 

Prendendo spunto dal centenario dell’inizio della Prima guerra mondiale, il Comune ha recuperato gli interni della Torre dei Caduti e di trasformarla in museo aperto al pubblico. A raccontare i momenti salienti della guerra un breve video e un touchscreen interattivo che attinge a un database per la ricerca nominativa dei Caduti della città di Bergamo.

 

 

Salendo al terzo piano, un tecnigrafo multimediale evocherà il tavolo di lavoro degli architetti che parteciparono al concorso del 1907, vinto da Piacentini. Al quarto piano si incontra la stanza dei contrappesi del vecchio orologio: ora sono coperti da pannelli di legno, ma verranno sostituiti con il vetro per essere visibili.

 

 

Posto d’onore anche per il vecchio megafono utilizzato nei proclami, già custodito nella torre. Al quinto piano la vera «chicca» con la stanza dell’orologio, che al momento funziona con meccanismo elettrico. Gli ingranaggi verranno ripristinati, mantenendoli all’interno della teca di vetro che già mostra il meccanismo. Non mancheranno poltrone per contemplare l’orologio, ma anche per riposarsi dopo aver salito quasi 200 gradini della scala in pietra. Il meglio all’ultimo piano, nel castelletto campanario che si raggiunge attraverso una scala a chiocciola in ferro e ghisa, per godere della splendida vista panoramica su Città Alta.

 

 

 

STORIA della TORRE

Per secoli, nell’area adiacente alla Torre, vi fu un prato, uno spazio libero tra i borghi che si estendevano ai piedi di città alta, sede di una Fiera annuale a carattere internazionale, documentata già alla fine del IX secolo, che si apriva in coincidenza con le feste patronali di S. Alessandro (26 agosto). Nella seconda metà dell’Ottocento, la decadenza della Fiera, dovuta a concomitanza di fattori produttivi, commerciali e sanitari, e lo spostamento del centro amministrativo e commerciale da città alta a città bassa, decretarono la trasformazione dell’intera area.

 

 

Le diverse ipotesi inserite nei Piani regolatori del Comune non trovarono esecuzione, come pure il concorso nazionale del 1906, che giudicò non idonee tutte le proposte. L’anno successivo, un nuovo concorso, decretò vincitore il progetto di Marcello Piacentini (1881-1960) e Giuseppe Quaroni, che rispondeva alle esigenze di funzionalità e modernizzazione e rispettava la visione di città alta.

 

 

I lavori esecutivi dell’area, iniziati dopo aver acquisito la proprietà di tutte le botteghe della Fiera, subirono un’interruzione allo scoppio della prima guerra mondiale e ripresero solo al termine, con una importante modifica: il cambiamento di funzione della Torre (1921). Da edificio decorativo divenne monumento dedicato alla memoria dei caduti bergamaschi della prima guerra mondiale e perciò acquisì carattere pubblico. Costruita con conci regolari di pietra arenaria di Bagnatica, simile nell’aspetto a quella impiegata per l’edificazione delle torri della parte antica della città, la Torre, a pianta quadrata, con cinque piani, terrazzo e torretta, fu inaugurata nel 1924.

 

 

Lo svolgimento di numerose manifestazioni pubbliche intorno alla Torre nel corso del Novecento, insieme alla consuetudine per generazioni di bergamaschi di incontrarsi, passeggiare e trascorrere il tempo libero nei locali pubblici e lungo il viale del Sentierone, rafforzarono ruolo e funzioni dell’area, sempre più vissuta e percepita come nuovo centro cittadino. Al nucleo antico di città alta si affiancò il complesso architettonico piacentiniano, simbolo della Bergamo moderna.

 

 

Sacrario dedicato ai caduti

La sala-sacrario, l’unica decorata all’interno dell’edificio, venne dedicata ai bergamaschi caduti nella prima guerra mondiale. L’amministrazione comunale, dopo aver abbandonato l’idea iniziale di collocare un sarcofago a loro memoria, fece incidere in oro i settecentonovantasette nominativi allora noti su lastre in marmo nero. Nel 1936, su richiesta dell’Associazione combattenti, vennero aggiunti otto bergamaschi morti in Africa Orientale, tra i quali Antonio Locatelli, ricordato anche nel ritratto scultoreo al centro della stanza, realizzato dallo scultore Giovanni Avogadri.

 

 

Gli affreschi, opera dei decoratori Fermo Taragni e Guido Zanetti, raffigurano candelabri, trofei relativi alle armi combattenti dell’esercito italiano e figure femminili allegorie della vittoria. Le tre lastre in marmo riportano la dedicazione della torre con la data di inaugurazione, il primo proclama del re Vittorio Emanuele III alle truppe combattenti e quello per la conclusione del conflitto.

 

 

A completare la decorazione della sala nel 1925 fu realizzato il crocefisso in noce, opera dei fratelli Zonca su antico modello fantoniano, mentre nel 1928 la sezione locale dell’Associazione nazionale famiglie caduti in guerra donò la lampada votiva.

 

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La Torre è aperta in modo permanente nei seguenti giorni e orari: 
venerdì, sabato e domenica 10.00/13.00, 15.00/18.00 
Da lunedì a giovedì su prenotazione.

BIGLIETTO DI INGRESSO
3 euro
(gratis fino a 18 anni)

AMICI DEL MUSEO

Dal 1999 Associazione degli Amici del museo scopo di promuovere e favorire l’attività del Museo anche in collaborazione con altre associazioni o fondazioni perseguenti le stesse finalità.

amicimuseostoricobg@gmail.com

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