DESCRIZIONE
Palazzo “Del Negro” Zilioli – Gandino
L’organismo architettonico, costituito da un corpo principale a tre pieni e da due ali laterali ad esso ortogonali e più basse, risale alla fine del secolo XVI. Propone lo schema classico del palazzo gandinese con il porticato e i loggiati soprastanti esposti a Sud, che disimpegnano i locali affrescati nel settecento e nel secolo successivo (sala della caccia e sala delle stagioni). A piano terreno, seppure degradate, grottesche cinquecentesche decorano le volte.
Le ali laterali erano di supporto alla residenza; in una di queste era custodita una preziosa biblioteca andata smembrata alla morte del proprietario prof. Angelo Zilioli ( 1919 – 1984). Anche l’arredo d’epoca fu rimosso, con danno grave al patrimonio storico di Gandino. Il palazzo si apre sull’ampio giardino a margine del quale vi è la limonaia, con finestre a sesto acuto.
PROPRIETA’: privata – comunità Magda
DESTINAZIONE: residenza-spazi sociali
PROGETTISTA: non si hanno notizie certe sul progettista
DATAZIONE: XVI sec.
INDIRIZZO: via del Castello 1, 24024, Gandino, (BG)
APERTURA (FRUIBILITA’): non accessibile al pubblico
DESCRIZIONE ARCHITETTONICA: Il fronte del palazzo su via Castello rivela un edificio austero, alto tre piani, con un balcone dalla balaustra in pietra sopra il portale ad arco; lo zoccolo è a leggero bugnato. Il corpo principale ha pianta ad U, con risalti laterali. Dal piano terra una scala laterale porta ai piani superiori, il primo ospita le camere nobili ed il secondo è aperto a loggia. Le ali laterali alte due piani formano davanti al corpo principale quinte che definiscono un cortile, chiuso da una cancellata con pilastri di pietra; oltre si stende un arioso parco che ospita minori edifici di servizio, come la rimessa per le carrozze.
DECORAZIONI-PARTICOLARI ARCHITETTONICI: Al piano terreno del palazzo v’è un portico ad archi su colonne a volte a crociera che disimpegna le sale che hanno le volte lunettate; una di queste sale conserva tutt’oggi eleganti decorazioni cinquecentesche. Una scala, posta lateralmente, con ringhiera ottocentesca conduce ai piani superiori. Al primo piano, dalla galleria corrispondente al portico, si accede alle camere provviste di camini: due di queste vennero decorate dai pittori Salvatoni di Gandino nel 1835. Il secondo piano ospita la loggia, qui collocata per facilitare l’asciugatura delle lane. Le ali laterali hanno fasce marcapiano e altre profilature di gusto neoclassico.
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