DESCRIZIONE
Palazzo Giovanelli – Gandino
L’imponente Palazzo Giovanelli in contrada del Castello, fatto costruire, ma mai terminato, dal barone Gian Andrea Giovanelli, commissario generale dell’esercito imperiale, morto il 25 dicembre 1673 a Limburgo sulla Lana (Assia, Germania). La targa posta sul maestoso portale reca la data di costruzione del 1667. (cabreo del sec XVIII, da Gandino la storia, Gelmi P. )
È la più monumentale delle numerose residenze dei Giovanelli. L’edificio, voluto dal Barone Gian Andrea per trascorrervi gli ultimi anni di vita dopo essere stato fedele e stimato consigliere dell’Imperatore Leopoldo I d’Asburgo, ha caratteristiche del tutto singolari perché rompe lo schema del palazzo gandinese proponendo una facciata di ordine gigante, interrotta nella parte centrale dall’altissimo portale in arenaria finemente decorato con motivi araldici e panoplie e terminante con i due grifoni, che saranno utilizzati per lo stemma del comune di Gandino.
La costruzione del 1668 (non esistono notizie certe sul progettista dell’opera), come risulta dal cartiglio posto al di sopra della chiave del portale, ingloba l’ala ortogonale più antica, recuperata al gusto dell’epoca e decorata con soffitti lignei di particolare interesse che propongono in forma ripetitiva lo stemma della casata.
Belli gli stipiti in pietra arenaria delle porte e delle finestre protette da robuste inferriate. Verso il cortile il disegno di facciata supera lo schema rigido della fronte principale e propone aperture binate (lato Est), e lo scalone d’angolo ornato con una elaborata balaustra di pietra. Il palazzo, solo parzialmente utilizzato, conserva tra l’altro parti decorative in stile Liberty.
Le pareti interne dell’ala antica, ritinteggiate in epoca successiva, lasciano affiorare disegni seicenteschi. Il palazzo passò di mano a diverse proprietà; di recente il dott. Angelo Alberti ( 1909 – 1973 ) lo lasciò in eredità alla Casa di Riposo di Gandino che lo cedette pochi anni dopo al Comune di Gandino, attuale proprietario.
CARATTERISTICHE ARCHITETTONICHE
L’edificio è risultato dalla rifabbrica e dalla riunione di diversi edifici. L’impianto principale ad L si compone di due corpi di fabbrica che si sviluppano per due piani fuori terra più sottotetto: quello che affaccia su strada con imponente facciata e quello che dall’estremo ovest si stacca normalmente con grande porticato al piano terra e leggero loggiato al piano soprastante; di fronte a quest’ultimo si trova un’edificio con loggiato ligneo più basso.
La facciata principale è imponente, con un grandioso portale a bassorilievo coronato da un balcone fiancheggiato da due grifoni alati e due serie di finestre a timpano spezzato, forse un’aggiunta le lesene giganti; tutte le decorazioni sono in pietra di Sarnico. I solai presentano due tipologie principali: il piano terra è coperto in prevalenza da volte in pietra, ma ci sono anche solai in travetti di legno e assito; il piano primo presenta solai in travetti di legno e assito tranne che per la zona dell’androne d’ingresso e le scale.
UTILIZZO E INTERVENTI DI RESTAURO-CONSERVAZIONE
Nei primi anni ’80 del XX secolo nel corpo su strada venne insediata la biblioteca civica. Attualmente due sale al piano terra sono sede di associazioni culturali, il resto del palazzo è inutilizzato. Interessato da ristrutturazione nel 1979, su progetto dell’architetto Moro, solamente per gli ambienti adibiti a biblioteca. Nel 1987 venne effettuato il restauro conservativo della facciata su strada.
Lo stemma della fam Giovanelli e immagini collezione Gustavo Picinali
Epoca di costruzione: sec. XV – 1668
Uso attuale: corpo principale: sede di associazioni
Informazioni Turistiche, Commerciali, Realtà e Tradizioni presenti sul Territorio Comunale:
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