Museo d’Arte Sacra San Martino – Alzano Lombardo

Il Museo d’Arte Sacra San Martino è collocato nel palazzo edificato nel tardo Cinquecento dai conti Tasso, poi acquistato nel 1670 dalla famiglia Pellicioli detta del Palazzo. I primi interventi sull’edificio risalgono al 1994, contemporaneamente alle ultime fasi di restauro delle sagrestie. La decisione di procedere sia alle opere di restauro che alla creazione dello spazio espositivo nasce dalla lungimiranza e della volontà del parroco monsignor Alberto Facchinetti, che, fin dall’inizio del suo mandato, comprese l’enorme importanza non solo artistica, ma anche pastorale del patrimonio presente nella parrocchiale.
La ristrutturazione del palazzo, la realizzazione di tutti gli spazi espositivi e i lavori di restauro delle Sagrestie sono stati progettati e seguiti dall’architetto Carlo Panigada, con la collaborazione di Valerio Mazzoleni, primo Rettore del Museo. Il fabbricato, in condizioni di estrema precarietà, ha richiesto un intervento di ristrutturazione complesso e di difficile adattamento alla nuova destinazione. Sono state ricavate, su tre piani, quattordici sale espositive, locali per eventi culturali e conferenze, oltre agli ambienti per uffici ed archivi. Nelle sale del museo è presente un’ampia raccolta di oggetti di culto e devozionali, paramenti, disegni, codici e corali miniati, importanti tele. Non si tratta comunque solamente di oggetti rilevanti dal punto di vista artistico, ma di elementi che letti nel loro insieme costituiscono il percorso spirituale della comunità di Alzano Maggiore.
Tolti dall’oblio in cui rischiavano di restare, opere d’arte o semplici oggetti di uso liturgico, ricuperati quasi nella loro totalità all’interno del patrimonio locale, tornano a costituire un vero e proprio percorso di catechesi, continuando così ad esercitare il compito per cui erano stati concepiti, non una pura tesaurizzazione, ma la possibilità di istaurare un fecondo dialogo con il modo esterno. Va ricordato a questo proposito che parte dei paramenti liturgici e degli attrezzi processionali continuano ad essere utilizzati, come nel corso dei secoli, ancora oggi durante alcuni periodi dell’anno, accompagnando le sacre processioni e la liturgia. Questa continuità d’uso metaforicamente rappresenta un museo che è sì luogo di conservazione, ma anche, e soprattutto, luogo di relazione continua con la vita della chiesa alzanese e della sua comunità.
In particolare al piano nobile dell’antico palazzo, oltre alle sale destinate ad accogliere le più antiche documentazioni della chiesa, gli antifonari e i progetti per la facciata della Basilica, il ricco patrimonio di arredo liturgico e curiosi oggetti della tradizione, i paramenti sacri e gli stendardi processionali, sono esposte alcune opere pittoriche di grande interesse. Tra queste, a fianco di dipinti cinquecenteschi, fra cui importanti tele del Cavagna e di quelle settecentesche che originariamente decoravano le pareti della cappella del Rosario, spiccano il San Cristoforo, di Tintoretto e il bellissimo Martirio di San Pietro da Verona, opera di Palma il Vecchio.

PRIMO PIANO

Sulle scale d’accesso stanno le tele settecentesche di Raggi e Albricci provenienti dalla Cappella del Rosario. La sala I ha come tema dominante il periodo quaresimale e la sua liturgia. Le sale II e III ospitano importanti dipinti, tra cui la Trinità e Disciplini bianchi e l’Adorazione dei Magi di Cavagna provenienti dalla Chiesa di san Pietro Martire. Nella sala IV è collocato il San Cristoforo di Tintoretto. Nelle sala V sono raccolti alcuni antifonari e i progetti a disegno acquerellato per la facciata della Basilica, mentre nella sala VI si trova il ricco patrimonio di arredo liturgico (calici, pissidi, ostensori, turiboli, croci, candelabri ecc).


Nella sala VII ci si trova davanti al racconto della Passione di Cristo narrato da quarantaquattro piccole statuine, opera settecentesca dell’intagliatore bresciano Beniamino Simoni, proveniente dal Monastero salesiano della Visitazione. La piccola sala VIII accoglie il Martirio di San Pietro da Verona di Palma il Vecchio, l’opera pittorica più importante conservata nel museo alzanese. Le collegate sale IX e X ospitano infine una serie esemplificativa di paramenti sacri di varie epoche.

SECONDO PIANO

Il secondo piano accoglie il ritratto di Gian Battista Caniana eseguito da Fra’ Galgario. Sono presenti arredi e un Crocefisso per la Chiesa di Santa Maria della Pace; è poi documentata la ricca attività di architetto del Caniana. Il resto dello spazio è dedicato alla bottega di Andrea Fantoni. Fra le opere qui presenti un prezioso piccolo crocefisso d’avorio, alcune testine d’angeli, realizzate in marmo bianco di Carrara e una statua in legno dipinto della Madonna Immacolata.

 

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Il Museo San Martino si trova ad Alzano Lombardo a 5 Km. da Bergamo (Italia). Per raggiungere Bergamo: percorrere l’autostrada A4 Milano-Venezia ed uscire al casello autostradale di Bergamo (45 Km da Milano).

In auto / pullman (percorso rosso)
All’uscita del casello autostradale di Bergamo, seguire le indicazioni per Alzano Lombardo – Valle Seriana, fino ad imboccare la strada Provinciale n° 35 Bergamo-Clusone.
Da qui proseguire lungo la strada Provinciale ed uscire allo svincolo per Ranica e tenere la destra all’incrocio successivo seguendo per Ranica Centro.
Proseguire lungo via Viandasso fino a raggiungere una rotonda. Alla rotonda prendere la prima uscita e proseguire lungo via Provinciale, entrando in Alzano Lombardo.
Proseguire lungo via Provinciale fino ad incontrare una rotonda, prendere la seconda uscita e proseguire lungo via Provinciale All’incrocio con via Fratelli Valenti svoltare a destra e scendere lungo via Fratelli Valenti.
Dopo poche decina di mentri, trovate un parcheggio per auto sulla sinistra, oppure proseguire lungo via Fratelli Valenti fino a incrociare via Roma, dove troverete parcheggi per auto e un parcheggio riservato ai pullman dei visitatori del Museo.

In Tram (TEB) (percorso blu)
Prendere il Tram delle Valli TEB (linea T1) e scendere alla fermata Alzano Centro. Uscire dalla stazione e percorrere Via Ribolla fino a raggiungere Piazza Garibaldi, proseguire per Via Mazzini (seconda strada sulla destra) fino ad arrivare in Piazza Italia dove si trova il Museo “San Martino”, adiacente alla Basilica.

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