DESCRIZIONE
Convento della Ripa o dei Frati del Carmelo a Desenzano al Serio – Albino
Scattando una fotografia presso il Convento dei Frati del Carmelo a Desenzano al Serio, riflettevo sugli accadimenti che hanno portato a costruire un cosí monumentale complesso.
Tutto si lega a quel sabato 9 ottobre 1440 quando più sotto, in basso nel paese, alle 21 circa, la dodicenne Ventura Bonelli, trascinandosi disperata di dolore sulla soglia della propria squallida e minuscola casetta ( oggi inglobata interamente nella cripta del Santuario Mariano ), venne sanata da una gamba in cancrena, che emanava cattivo odore e purulenza essendo destinata ad amputazione certa con tutti i probabili annessi che tale pratica, ai tempi, prevedeva ( la morte sopraggiungeva x dissanguamento e infezioni nel 70-80% dei casi, se dapprima addirittura, non vi si morisse di dolore per assenza totale di anestesia ).
Invece quella sera, esattamente come avvenne per il cieco dalla nascita del Vangelo di Giovanni di stamane ( Gv 9,1-41 ), con saliva e fango, la Madre di Dio ( tramite fondamentale tra noi ed il Creatore ), interrompe di colpo l’agonia della dodicenne, tanto che la gamba e la purulenza non solo tornano sane immediatamente, ma vi nasce un grande quesito tra i semplici contadini del paesello, e di più tra i genitori di Ventura, su come questo sia potuto accadere.
Nel Vangelo di Giovanni, più volte Farisei e Giudei, contornati dai sommi sacerdoti, non credono al cieco nato, e screditano il Cristo per aver compiuto un atto ( un lavoro ) di sabato, giorno in cui Mosè vietò di compiere qualsiasi cosa, in quanto tempo consacrato a Dio, che si riposa, dopo aver creato il Mondo; tanto da tirare in ballo persino i genitori del sanato; i quali, temendo di essere espulsi dalla sinagoga, dopo anni di zelo, quasi rinnegano il proprio figlio, spostando tutte le risposte di quell’inchiesta divenuta turbolenta, sulle spalle del miracolato.
A Desenzano, allora piccolissimo centro agricolo, di forse 50 anime, verrebbe da dir blasfemo, se non fosse cosí calzante, tale paragone evangelico! In quanto nella Bibbia, Dio, indirizzando Samuele verso Betlemme, il più piccolo ed insignificante centro di Israele, sceglie il dodicenne Davide, ultimo degli 8 figli del misero Iesse, dedito non a mangiare a tavola, con i fratelli ed il padre, ma come tutti i giorni, a pascolare digiuno, umilmente le pecore.
Davide come Ventura, viene scelto, per dare alla Chiesa le fondamenta su cui poggiare le basi della nostra Fede. In Davide, la venuta caritatevole e sanatoria di Dio nel mondo, facendosi uomo nel Cristo. In Ventura la certificazione che Dio a Desenzano, attraverso Maria, ascolta il disagio dei propri figli, in modo particolare, essendo stato commosso dalla giustezza umile e mesta di una inerme e fedele dodicenne, utile a tutti nei secoli, per esempio e dedizione di Fede. Da entrambi i casi nascono, e si certificano due Chiese necessarie al nostro Credo: una spirituale che cambierà il mondo e l’altra materiale, che rafforzerà nel ricordo degli accadimenti, peraltro non a caso simili, la Chiesa.
Infatti a favore di questo, va ricordato che proprio Papa Giovanni XXIII, santificato in questi anni, venne richiamato a Roma ed eletto al Soglio Pontificio, proprio mentre da Patriarca di Venezia, si recava a Desenzano per celebrare, nel nostro monumentale Convento, la santa Messa del 9 ottobre di quell’anno, per l’anniversario dell’Apparizione Mariana miracolosa del 1440 sopra descritta, tanto legata e simile nell’istrutto, al Vangelo Giovanneo di oggi.
Dio si serve degli ultimi per ricordare costantemente al mondo dei superbi, da chi vuole che sia composto il Suo Santo e Divino Corpo alla fine dei nostri giorni, e per certificare che per chiunque crede, e cerca di alimentare la propria Fede nonostante le prove della vita, vi è conforto e carezza, nel dubbio e nel cammino verso la propria fine materiale. Non è un caso che proprio l’ordine del Carmelo, vi sia stato istituito su quella nostra ripa, ove riposano le bende con la saliva ed il fango usati da Maria, che come nel Vangelo suddetto, si dice che possano “dare la vista a chi cerca la Fede”, o “portare la cecità” a chi cerca solo di vederle materialmente, perchè in realtà non crede, pur trovandosi nel privilegio di essere nato sano. ( G.Fossati )
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