DESCRIZIONE
Chiesa Parrocchiale di Ognissanti – Rovetta
La vecchia chiesa fu costruita nel 1409 e consacrata nel 1444. La chiesa nel corso dei secoli subì molte sostanziali modifiche; tra il 1659 ed il 1661 l’edificio venne rifatto totalmente in forme barocche, dal 1672 al 1696 venne eretto il campanile, realizzato in pietra locale su disegno di Andrea Fantoni, l’ultimo ampliamento venne eseguito nel 1913-1914 per opera dell’architetto Elia Fornoni: furono realizzati il transetto e la cupola.
L’allestimento interno è legato al nome dei Fantoni, intagliatori e scultori rovettesi, come l’Altare Maggiore, opera di Andrea Fantoni, si trova al centro del presbiterio. Sempre di Andrea Fantoni sono l’Altare della Mercede, realizzato nel 1725, ai cui piedi si trova la sua tomba, la Fonte Battesimale, l’Altare dei Morti del 1790, l’Altare della Madonna del Rosario datato 1780. Tra i dipinti spicca il quadro dell’Altare Maggiore di G.B.Tiepolo, realizzato nel 1734.
La “Gloria di Ognissanti” di Giambattista Tiepolo è un pezzetto di “Paradiso” conservato nella chiesa di Rovetta: così infatti è comunemente chiamato il dipinto che orna il presbiterio, alle spalle dell’altare maggiore, raffigurante la “Gloria di tutti i Santi”, protettori della comunità e della parrocchia. La pala d’altare è il fiore all’occhiello della chiesa, il suo gioiellino, opera di uno dei maggiori artisti veneti del Settecento, Giambattista Tiepolo.
L’apoteosi dei Santi raffigurati è carica di significati religiosi ben chiari alla comunità rovettese dell’epoca, comprensibili oggi in relazione al contesto della Controriforma, della lotta contro il protestantesimo e dell’affermazione dei capisaldi della Chiesa cattolica. Il dipinto esprime, oltre alla grande devozione popolare per i Santi locali e per la Madonna, il primato della Chiesa di Roma, simboleggiata da San Pietro in primo piano; l’importanza della gerarchia ecclesiastica e della mediazione della Chiesa nell’interpretazione delle Scritture; la centralità della Madonna e l’intercessione sua e dei Santi presso Dio.
La storia
All’inizio degli anni ’30 del Settecento, l’allora parroco di Rovetta Don Giambattista Grassi decise di ornare l’altare principale della chiesa con un’opera di uno dei migliori artisti del momento. Chiese consiglio allo scultore Andrea Fantoni, residente a Rovetta, ma con numerosi contatti e conoscenze nell’ambiente artistico dell’epoca. Fu l’amico Bortolo Litterini (già autore dei dipinti degli altari laterali della chiesa di Rovetta) a suggerirgli Giambattista Tiepolo, in quel periodo a Bergamo per lavorare alla Cappella Colleoni (1732-1734).
Al 1734-1735 risale quindi la “Gloria di Ognissanti”, posizionata in loco solo nel 1736, quando Giambettino Fantoni realizzò la cornice marmorea che la racchiude; l’ancona fu pensata appositamente per il dipinto, con un disegno lineare che canalizza l’attenzione dell’osservatore. In alto, sulla cimasa, una figura femminile a braccia aperte incrocia lo sguardo della Madonna nel quadro.
Fino ad oggi ritenuta raffigurazione della Carità, è meglio identificata come la Madonna della Misericordia, con l’atteggiamento di accoglienza verso i fedeli e i piedi che poggiano sul cartiglio con inciso Venite ad me omnes. E’ intagliata nel legno e dipinta a fingere il marmo come le figure ai lati, la Fede e la Speranza del 1774.
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