DESCRIZIONE
Chiesa parrocchiale di San Giorgio Martire – Fiorano al Serio
Il principale edificio del paese è indubbiamente la chiesa parrocchiale che, dedicata a san Giorgio martire, è inclusa nell’elenco dei monumenti nazionali.
Edificata in stile rinascimentale, affonda le sue origini attorno all’XI secolo, come testimoniato dall’altare orientato ad Oriente e dalla venerazione di san Giorgio, caratteristiche proprie delle prime chiese. Questa sua collocazione temporale la rende una delle sedi religiose più antiche della val Seriana, tanto che originariamente essa includeva nella sua area di influenza i nuclei abitativi limitrofi, tra cui Rova, Gazzaniga, Orezzo, Semonte, Vertova e Colzate.
Citata per la prima volta in un documento del 1260, fu la prima chiesa edificata all’interno dei confini della Confederazione de Honio. Nel corso del XVI secolo fu sottoposta ad una serie di modifiche strutturali, tra cui l’aggiunta del campanile (nel 1510) e di una navata nel suo lato posto a monte (1520).
Con il passare dei secoli tuttavia perse gran parte del suo prestigio a livello ecclesiastico a scapito della realtà di Gazzaniga, tanto da perdere l’autonomia religiosa nel 1830, riconquistata però già nel 1877. Un’ultima ristrutturazione, avvenuta tra il 1900 ed il 1908 su progetto di Virginio Muzio, l’ampliò dotandola di un’altra navata laterale, questa volta nel lato posto verso valle, e l’allungò di un’arcata, portandola alle dimensioni attuali. Contestualmente nell’altare maggiore, opera secentesca della Bottega di Bartolomeo Manni, vennero collocate le reliquie dei santi Prospero e Simplicio.
All’interno si possono ammirare numerose opere di gran valore, tra cui numerosi affreschi cinquecenteschi rinvenuti durante i lavori di restauro, ed una serie di pale d’altare di artisti quali Gian Paolo Cavagna (L’ultima cena), Enea Salmeggia (La Madonna del Rosario), Troilo Lupi (Adorazione dei Re magi), Vincenzo Angelo Orelli (L’Addolorata) ed Enrico Albrici (Madonna col Bambino in gloria).
Tuttavia la principale opera è senza dubbio il polittico, risalente al 1575, eseguito dal pittore albinese Giovanni Battista Moroni. Dipinto ad olio su tela è costituito da sei pannelli: in quello centrale è rappresentato san Giorgio a cavallo nell’atto di trafiggere il drago con a fianco una nobile donzella; in quello della cimasa è dipinta la Vergine col Bambino; ai due lati in basso sono raffigurati Sant’Alessandro e S. Defendente; ai due lati in alto, Santa Lucia e Santa Apollonia.
Il Moroni ebbe un compenso di lire 400 ed una soma di frumento. Il polittico, durante il primo conflitto mondiale (1915-18), fu trasferito dal governo a Roma, venendo riconsegnato a Fiorano al Serio il 18 luglio 1920. Nell’agosto 1946 fu restaurato da Arturo Cividini di Bergamo, mentre nel 1977 fu esposto nel Palazzo della Ragione a Bergamo in occasione della mostra dedicata al pittore albinese.
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