DESCRIZIONE
Chiesa Parrocchiale di Sant’Andrea a Sforzatica – Dalmine
Della primitiva chiesa di S. Andrea si conosce molto poco: una bolla di papa Adriano IV (vissuto tra il 1100 e il 1159) documenta l’esistenza di una chiesa dotata di un campanile di forma quadrata e di una sagrestia “piccola e umida”.
La costruzione dell’attuale chiesa, su progetto presumibilmente attribuibile a Gian Battista Caniana, iniziò nel 1731 e terminò nel 1747.
La facciata rivolta a sud-ovest è caratterizzata da lesene con capitelli ionici nella parte inferiore e compositi nella parte superiore. Le statue in pietra arenaria che ornano la facciata rappresentano S. Andrea, S. Ambrogio, S. Carlo e la Vergine Assunta, al di sotto della quale compare la scritta “Solve Vincla Reis” (spezza le catene degli oppressi).
L’entrata principale è incorniciata da un portale in pietra con due colonne. La navata è unica, a pianta rettangolare: lungo le pareti si aprono delle piccole cappelle, dove sono collocati gli altari laterali. Gli altari delle prime cappelle poste frontalmente una all’altra sono praticamente simili: marmo nella parte bassa con decorazioni in stucco e oro che circondano le nicchie contenenti la statua di S. Giuseppe (cappella di destra) e quella della Vergine (cappella di sinistra). Procedendo verso il presbiterio si aprono le due entrate laterali, con battenti in legno.
Le finestre poste sopra le entrate laterali e quella in controfacciata danno luce all’interno. Lungo le pareti del presbiterio si trovano due cantorie gemelle, che ospitano l’organo del 1804 costruito da Adeodato Bossi; l’abside è semicircolare. La navata e il presbiterio sono coperti da cupole semisferiche con affreschi rappresentanti S. Andrea, gli evangelisti e le virtù cardinali.
Nel 1936 tutto l’interno è stato oggetto d’intervento; del pavimento ottocentesco a mosaico resta traccia nel presbiterio. Altri interventi del secolo scorso hanno riguardato l’esterno della chiesa e le dorature interne (anni ’50), le sagrestie (anni ’60), la facciata e il sagrato (anni ’80).
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