DESCRIZIONE
Chiesa di San Pantaleone Martire – Madone
Collocata sull’antica strada del Brembo, questa chiesetta potrebbe essere il risultato della riconversione di un luogo di culto pagano risalente all’Età Romana, in analogia ad altri antichi luoghi allineati sulla sponda destra del fiume Brembo che delinea il confine orientale dell’Isola Brembana.
La tradizione popolare vuole che la cripta sotterranea risalga ai primi secoli del Cristianesimo. L’edificio soprastante potrebbe essere già un’evoluzione altomedievale, ma è un documento del XIII secolo (1260 circa) che attesta per la prima volta l’esistenza di questa chiesa campestre, già dotata di un modesto beneficio, e in quanto tale sottoposta a tassazione. La stessa chiesa risulta più volte citata anche nei documenti del XIV secolo, sempre con la denominazione di “Ecclesia S. Marie de Donaxana”.
Nel XVI secolo si sarebbe allungato il corpo dell’edificio verso ponente; in questo periodo si potrebbe collocare anche l’abitazione del romito (custode fisso della chiesetta). Un’altra costruzione aggiunta, questa volta verso levante, venne realizzata nel secolo successivo. Al XVIII secolo risale invece il campanile e probabilmente anche la realizzazione del vialetto con piante di platano poste di fronte alla facciata, sradicate durante l’intervento del 1975 quando venne demolita anche la casa del romito, isolando il campanile.
Varie sono le denominazioni riscontrate lungo i secoli per questo luogo: nel periodo medievale la chiesetta campestre risulta documentata come “Ecclesia S. Marie de Donaxana”; nel XVII secolo viene citata come “Santa Maria ad Nives”, mentre dal 1778 si riscontra l’attuale denominazione di San Pantalone. All’interno: sulla parete di fondo del presbiterio, il pregevole affresco risalente alla seconda metà del Cinquecento raffigurante la Pietà con San Giovanni Battista e San Pantaleone; sulle pareti laterali 4 tele della seconda metà del “700 opere del Peverada, raffiguranti i “ Miracoli di San Pantaleone”; Statua di San Pantaleone in legno scolpito, intagliato, dipinto, dorato, attribuita – dalla memoria popolare – all’artista locale Vincenzo Pio Malvestiti (1861-1919). Nella cripta sotterranea, è da segnalare l’ancona secentesca con “Madonna vestita, con Bambino Gesù ” della metà del Settecento.
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