Il Castello Giovanelli – Luzzana

I resti delle primitive strutture, (la torre, il portale ad arco acuto, alcuni particolari del muro esterno del lato nord, la porticina ad arco tondo sulla sinistra dell’atrio d’ingresso, l’altra porticina d’ingresso alla torre nel sottotetto e due finestrelle nella prigione della torre), fanno risalire, con attendibilità, la costruzione del castello alla fine del sec. XIII. Verso la fine del 1500, questo vecchio maniero fu trasformato in abitazione civile dai conti Giovanelli.

Un secondo ampliamento fu messo in opera nella seconda metà del 1700, in concomitanza con la costruzione del Palazzo del Patriarca. A 50 metri dal lato occidentale del castello, sorge il fortilizio. A metà del 1700 erano ancora ben visibili le merlature, di tipo ghibellino, sulle mura perimetrali. Sul lato nord si innalza un massiccio torrione. Da uno scantinato adiacente alla torre dei passeri parte una galleria ad arco abbassato che sbuca sotto il cavalcavia di via del Castello.

FAMIGLIA GIOVANELLI  (secc. XIII-XX)

Celebre casata di mercanti lanieri originari di Gandino, i Giovanelli dominarono per secoli il commercio della lana e dei panni nella val Gandino. Per necessità di commercio alcuni rami si trasferirono nel Trentino, a Venezia, a Jesi, ad Ancona e in Ungheria; dopo la nobiltà bergamasca acquisita nel 1358, dal XVI secolo la casata fu decorata della nobiltà imperiale per i servizi prestati sotto le bandiere dell’imperatore con funzioni militari.

Il ramo più illustre fu quello che, ascritto nel 1668 al patriziato veneto, ottenne numerosi feudi, il rango di conti del Sacro romano impero e la dignità magnatizia in Ungheria, dove possedeva vaste proprietà, e infine il titolo di principi dell’impero austriaco. I Giovanelli possedevano estesissimi beni e terre feudali in val Gandino, in val Cavallina e nella pianura bergamasca, nel Veneto, a cui si aggiungevano beni in Austria e nel Trentino.

L’archivio è formato da 504 faldoni e registri che conservano documentazione dal XII al XX secolo, e soprattutto del XVII secolo, quando la famiglia raggiunse l’apice della floridezza economica. Benché non inventariato, è comunque possibile individuare all’interno dell’archivio varie sezioni, divise in base alle aree geografiche delle proprietà fondiarie (Bergamo, Brescia, Caldaro, Castel di Pietra, Padova, Polesine, Telvana, Treviso, Venezia, Vicenza), a loro volta normalmente suddivise nelle voci acquisti, affittanze, affrancazioni, estimi, convenzioni, inventari, livelli attivi e passivi, privilegi, vendite. Si segnala la presenza di vari gruppi di lettere di cui non si conoscono ancora né consistenza nè datazione. Una parte dell’archivio è corredata da inventari settecenteschi, che però non sono più utilizzabili.

All’interno dell’archivio Giovanelli è presente un fondo separato, quello delle carte Martinengo Colleoni. La Biblioteca ha acquistato l’archivio Giovanelli (comprensivo del fondo Martinengo-Colleoni) nel 1934 dall’antiquario veneziano Pino Spica. Alla fine degli anni Settanta del Novecento la Biblioteca acquistò delle “carte Giovanelli”, non ancora inventariate, la cui consistenza è di una busta.

Museo d’arte contemporanea Donazione Meli – Luzzana

L’inaugurazione del Museo d’arte contemporanea di Luzzana Donazione Meli, chiude un percorso che iniziò nel 1989 con l’acquisizione del Castello ad opera del Comune. La scelta fatta da quella amministrazione fece sorgere un vasto dibattito su quale fosse il miglior modo per valorizzare questa struttura che affonda le sue radici nel lontano medio evo.

Con la realizzazione del Museo si è voluto valorizzare il borgo medioevale di Luzzana di cui il Castello è parte integrante; l’occasione per dare lustro al Castello e al centro storico di Luzzana è stata la donazione di oltre 250 opere da parte del maestro Alberto Meli scultore e della Signora Ester Gaini Meli pittrice.

IL MUSEO

I Giovanelli a Gandino

Vengono ricordate le grandi elargizioni dei Giovanelli alla comunità di Gandino: l’antico monastero benedettino (ora sede della casa delle Orsoline di Gandino), i palazzi di famiglia (in quello di via Castello c’è un magnifico portale alto oltre sei metri, in pietra arenaria). Non va dimenticata la basilica di Santa Maria Assunta, per la quale i Giovanelli furono prodighi di doni, a partire dalla grande cupola centrale, disegnata Giovan Maria Bettera.

STORIA dei GIOVANELLI

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Ingresso libero
Orari di apertura:
mercoledì 14.00 – 18.30
sabato 9.00 – 12.30
domenica 15.00 – 18.00
Gli altri giorni su prenotazione.

Promozione e valorizzazione a cura dell’Associazione “Amici del Museo Meli”. 

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