DESCRIZIONE
Villaggio operaio di Crespi D’ Adda a Capriate San Gervasio
Crespi è il nome della famiglia di industriali cotonieri lombardi che a fine Ottocento realizzò un moderno “Villaggio ideale del lavoro” accanto al proprio opificio tessile, lungo la riva bergamasca del fiume Adda.
Il Villaggio Crespi d’Adda è una vera e propria cittadina completa costruita dal nulla dal padrone della fabbrica per i suoi dipendenti e le loro famiglie. Ai lavoratori venivano messi a disposizione una casa con orto e giardino e tutti i servizi necessari.
In questo piccolo mondo perfetto il padrone “regnava” dal suo castello e provvedeva come un padre a tutti i bisogni dei dipendenti: dentro e fuori la fabbrica e “dalla culla alla tomba”, anticipando le tutele dello Stato stesso. Nel Villaggio potevano abitare solo coloro che lavoravano nell’opificio, e la vita di tutti i singoli e della comunità intera “ruotava attorno alla fabbrica stessa”, ai suoi ritmi e alle sue esigenze.
Il Villaggio di Crespi era a tutti gli effetti un microcosmo completo e autosufficiente. Le maestranze della fabbrica potevano trovare qui tutto ciò che serviva loro e alle loro famiglie, in un’epoca in cui lo stato non era in grado di fornire le tutele e i servizi indispensabili, nel contesto di una società che l’industrializzazione poneva in profonda trasformazione.
L’ingresso del cotonificio di Crespi è oggi l’immagine più conosciuta dai visitatori. Quasi una cattedrale al lavoro a all’industria, dove la ciminiera, le palazzine dirigenziali e il cancello in ferro battuto creano una superba composizione architettonica, simbolo dell’architettura industriale a cavallo tra Otto e Novecento.
La fabbrica di Crespi è a piano unico ed è caratterizzata da eleganti decorazioni in cotto e mattoni. I suoi capannoni a shed si ripetono in una affascinante prospettiva lungo la via principale.
La villa padronale dei signori Crespi, è simile a un imponente castello medioevale, trionfale e tempestivo monito della presenza del padrone. Oggi come ieri il castello medioevale rievoca la presenza del feudo: una sorta di nuovo feudalesimo, dove il signore governa dal suo castello il suo moderno “feudo industriale”: la sua fabbrica, il suo villaggio e i suoi abitanti-operai.
Le file di case operaie disposte ordinatamente, con i loro orti e giardini, costituiscono sicuramente l’immagine più caratteristica di Crespi, nonchè il cuore del Villaggio. Queste abitazioni dall’aspetto semplice ma gradevole erano soluzioni abitative d’avanguardia. Fu Silvio Crespi, figlio del fondatore, a voler imitare gli esempi di abitazioni operaie visti nei suoi viaggi in Inghilterra.
Le case operaie non sono l’unico tipo di abitazione presente nel Villaggio: a queste si aggiungono le ville volute dai Crespi nella seconda metà degli anni Venti, in stile eclettico. Estrose, eleganti, incantevoli, erano assegnate principalmente a direttori, capireparto e impiegati.
La chiesa di Crespi è la perfetta copia di quella di Busto Arsizio, edificio di scuola bramantesca. La famiglia Crespi la volle infatti riproporre nel villaggio, segno di affetto verso il paese d’origine e verso la cultura italiana: presenta infatti, armoniosi e puliti, i caratteri tipici dell\’architettura rinascimentale.
La presenza della scuola nel villaggio era motivata dal desiderio di fornire un servizio educativo alla comunità che via via si formava, e dall’esigenza di formare i futuri dipendenti, elevandone il livello della preparazione tecnica. Insomma, si imparava a leggere e scrivere e far di conto ma non solo.
Il dopolavoro fu voluto allo scopo di promuovere la ricreazione della popolazione. Qui gli operai trovavano un punto d’incontro dopo le fatiche del lavoro: vi erano sale attrezzate per attività culturali, sportive, educative e assistenziali.
Il lavatoio permetteva alle lavandaie di lavare i panni vicino alle case, senza dover raggiungere il fiume con le pesanti ceste colme di panni.
Il cimitero di Crespi si trova al termine della via principale. Vi è al suo interno una sorta di piramide a gradoni: questa costruzione eclettica, imponente e maestosa, è il famedio della famiglia Crespi. Il monumento funebre si erge possente sulle tombe dei dipendenti, piccole lapidi poste in ordine nel prato, simboleggiando, con le esedre che si aprono ai suoi lati, un grande abbraccio.
VIDEO
Mezza giornata: | CRESPI |
Giornata intera: | CRESPI+FIUME E CENTRALE |
Giornata intera: | CRESPI+IDROELETTRICO (solo superiori) |
Giornata intera: | CRESPI+BERGAMO |
Tutte le visite d’istruzione includono:
- Presentazione video commentata: “La rivoluzione industriale, il passaggio da mondo contadino a mondo industriale, il lavoro nelle fabbriche di fine Ottocento, gli industriali illuminati e la nascita dei villaggi operai”;
- Facoltativo: dimostrazione del cotone;
- Operatori didattici preparati con racconti di vita del passato di abitanti del Villaggio;
- Cartina a colori del Villaggio a tutti;
- Libretto su Crespi agli insegnanti capigruppo;
- Illustrazioni di immagini d’epoca lungo il percorso;
- Ufficio informazioni e accoglienza con sala didattica, plastico di Crespi e mostra fotografica;
- Opzione posto al coperto per pranzo al sacco.
I gruppi sono di 20/25 studenti. Di seguito i contenuti delle proposte:
Capire come è nata l’industria moderna e le condizioni di vita e di lavoro ai tempi dei Crespi
Un ambiente piacevole e sicuro dove raccontare il passato.
Storia, arte, economia e uno stimolante confronto tra passato e presente: tanti spunti per le scuole di ogni grado
DURATA
Da 2 a 3 ore, secondo le esigenze degli insegnanti.
CONTENUTI
Cosa sono, come e perché nascono i villaggi operai nel contesto della rivoluzione industriale, con attività e approfondimenti nella sala didattica e nel Villaggio di Crespi (vedi sopra “tutte le gite d’istruzione includono”). La visita che proponiamo mira a spiegare – anche con l’aiuto di immagini, animazioni e sequenze video – a studenti e scolari come la rivoluzione industriale ha portato dei cambiamenti profondi nella nostra società, trasformando la vita e il lavoro delle popolazioni. La narrazione si concentra sui disagi che questa rivoluzione causò ai lavoratori e alle loro famiglie, per poi soffermarsi sulle soluzioni che gli industriali illuminati di fine Ottocento adottarono per migliorare sia le condizioni di vita che la produttività delle loro maestranze. Il Villaggio operaio di Crespi diventa quindi, con le testimonianze dei suoi abitanti, un esempio straordinario di microcosmo autosufficiente, al confine tra mondo contadino e mondo industriale; di tentativo di conciliazione tra le esigenze del padrone e le necessità della comunità di lavoratori.
PREZZO
€ 98,00 a gruppo.
La doppia ansa del fiume Adda
La centrale idrolelttrica voluta dai Crespi a Trezzo
La conca della centrale.
La passerella in ferro tra Crespi e Concesa.
Il ponte della autostrada e la diga Poirée.
Dopo aver visitato Crespi la mattina, si prosegue nel pomeriggio lungo il fiume Adda.
DURATA
La visita dura da 1,5 ore a 2 ore, secondo le esigenze degli insegnanti.
CONTENUTI
Percorrendo l’Adda si illustra come il fiume è stato sfruttato dall’uomo come via di trasporto e per ricavare energia, e si osserva la centrale idroelettrica Crespi-Taccani: la derivazione dell’acqua, la traversa, i tunnel di scarico acqua, le paratoie e i filtri, la conca di navigazione e le sue chiuse (non si visita la sala alternatori). Nella seconda parte (facoltativa) la diga Poireè, il canale derivatore Crespi e l’incile del naviglio Martesana, e si attraversa il fiume lungo la passerella in ferro dei Crespi.
PREZZO
€ 158,00 a gruppo.
Sezione di turbina
Schema di alternatore
Dopo aver visitato Crespi la mattina, si prosegue nel pomeriggio lungo il fiume.
DURATA
La visita dura circa ore.
CONTENUTI
Il fiume crea energia: navigli e centrali idroelettriche lungo il corso medio dell’Adda. Visita alla sala alternatori di una centrale idroelettrica e all’attiguo museo. ATTENZIONE: questa gita richiede conoscenze nelle materie elettrotecniche.
PREZZO
Chiedere all’ufficio.
Bergamo è divisa in città alta e città bassa. Città alta è la parte antica, circondata dalle mura.
Il centro di città alta è piazza Vecchia, che concentra i monumenti più importanti
Dopo aver visitato Crespi la mattina, si prosegue nel pomeriggio spostandosi a Bergamo città alta.
DURATA
La visita a Bergamo dura 1 ora circa.
CONTENUTI
Proponiamo una piacevole passeggiata nella bellissima città vecchia, con un’illustrazione delle principali attrattive.
PREZZO
Chiedere all’ufficio.