Santuario Santa Maria del Fonte – Caravaggio

La basilica sorge in una vasta piazza cinta da portici simmetrici che corrono con 200 arcate per uno sviluppo di quasi 800 metri. Nel piazzale antistante il Viale si trovano l’obelisco cui abbiamo già accennato, ed una fontana lunga quasi 50 metri. L’acqua di questa fontana passa sotto il Santuario, raccoglie nel suo corso quella del Sacro Fonte ed esce nel piazzale sud accolta in una piscina dove i fedeli fanno bagnature alle membra malate.

 

 

Sotto il triportico di ponente, davanti alla facciata principale, è stata allogata nel 1942 la Via Crucis. Nello stesso anno, al centro del piazzaletto, fu eretto un crocefisso a ricordo del Giubileo Episcopale di Papa Pio XII. Questo piazzale è di norma riservato alle funzioni all’aperto, soprattutto in relazione alle adunate e benedizioni degli ammalati.

 

 

L’esterno della chiesa è grandioso: l’edificio è lungo 93 metri, largo 33, alto 22 senza cupola, la quale si innalza dal suolo per 64 metri. Il Santuario, rispetto al Viale, volge il fianco e non già la facciata. Quando il Santuario sorse non esisteva la strada che lo congiungeva alla città.

 

 

Per questo ci si attenne alle leggi liturgiche secondo le quali laddove non si dovevano rispettare esigenze di accesso le chiese venivano costruite in modo che il celebrante era rivolto a Oriente nella celebrazione dei Sacri riti. L’architettura esternamente è caratterizzata dal grigio dell’intonaco e il rosso dei mattoni. E’ questa l’estetica acquisita dopo i restauri degli anni settanta che eliminarono non senza polemiche il “giallo di Milano” che intonacava i muri.

 

 

DENTRO IL TEMPIO

L’interno è ad una sola navata, a croce latina, di stile classico con pilastri coi capitelli ionici. Il tempio è in un certo qual modo diviso in due corpi. Uno, quello di ponente, più vasto; qui ci sono le cappelle, quattro per lato, le cantorie e l’ingresso principale. L’altro, posteriore, ha la discesa al Sacrario.

 

 

La decorazione del tempio è opera di Giovanni Moriggia (Caravaggio 1796-1878) e Luigi Cavenaghi (Caravaggio1844-Milano 1918). Il Moriggia dipinse intorno alla metà dell’800 i quattro pennacchi sotto la cupola (Giuditta, la fortezza; Ruth, la temperanza; Abigaille, la prudenza; Ester, la giustizia), la gloria della cupola stessa (Apoteosi di Maria), le volte dei due bracci a lato dell’altare (La cacciata di Adamo, La natività di Maria.

 

 

La presentazione di Maria al tempio, Gesù fra i dottori, L’Assunzione di Maria Vergine), i lunettoni sull’arco interno delle due facciate (L’Annunciazione, Visita a Santa Elisabetta, Lo sposalizio di Maria, La natività di Gesù). La decorazione della volta di tutto il tempio è opera invece del Cavenaghi che la compì ad intervalli dal 1892 al 1903.

 

 

1. Sopra il Sacrario e sotto la cupola in modo da essere visto da tutti i punti del tempio di trova l’altare maggiore, l’elemento più ricco e grandioso tra i complessi monumentali del Santuario. E’ di marmo, rotondo, con colonne che alternate a statue sorreggono un trono, anch’esso di marmo, che si slancia verso la cupola terminando in una gloria di angeli che portano una corona di stelle. L’altare, progettato dall’architetto Filippo Juvara che si ispirò agli studi di Michelangelo per l’altare della Confessione della Basilica Vaticana, fu portato a compimento nel 1750 dall’ingegner Carlo Giuseppe Merlo di Milano.

 

 

2. Sotto l’altare maggiore di trova il Sacro Speco con il gruppo statuario che ricostruisce la scena dell’Apparizione. Il gruppo in legno, opera di Leopoldo Moroder di Ortisei, fu inaugurato nel 1932 nelle feste del V centenario dell’Apparizione, feste presiedute dal cardinale Schuster, Legato Pontificio, che celebrò la solenne incoronazione della statua. Vi si accede da due scale laterali, oppure adesso (prima una cancellata in ferro battuto e ottone divideva il luogo della preghiera dalla piazzetta delle offerte) direttamente dal braccio di levante della navata principale.

 

 

3. Nella navata posteriore possiamo ammirare: un dipinto di Giovanni Stefano Danedi detto il Montalto (1609-1690) raffigurante l’Apparizione;

4. una statua lignea di S. Pietro;

5. una di S. Andrea;

6. un’altra Apparizione, questa di Camillo Procaccini 81551-1629).

 

 

7. Dal transetto passiamo al braccio più lungo verso ponente, dove c’è l’entrata principale del tempio. La prima cappella che incontriamo è del caravaggino Giambattista Secco: qui vediamo la Madonna del Rosario con due oranti (1602).
8. Anche la successiva è del Secco: sopra l’altare la Madonna e i Santi Filippo e Giacomo, con i pannelli della volta che ne illustrano la vita.

 

 

9. Sopra l’ingresso laterale l’organo, uno dei migliori d’Italia, inaugurato il 15 ottobre 1837, aveva lo strumento sonoro originale dei Serassi di Bergamo; la grande cassa del XVIII secolo è un pregevole lavoro d’intaglio del caravaggino Giacomo Carminati. Rifatto nel 1905, fu restaurato nel 1927 e diviso in tre corpi nel 1956. L’organo è composto di un complesso di 127 registri e circa seimila canne.

 

 

10. In questa cappella si può ammirare una Deposizione di Giacomo Cavedoni (1577-1669).
11. L’ultima, di questo lato, è dedicata a S. Antonio Abate, raffigurato nella pala del Secco già nominato.
12. Ai lati del portale le statue dei Santi Rustico e
13. Fermo, patroni di Caravaggio.
14. In questa cappella troviamo una copia dell’Arcangelo Gabriele di Guido Reni, eseguita da Paolo Gallinoni (1751-1825).

 

 

15. Nella successiva, la Madonna che mostra il Bambino a S. Antonio di Padova e a S. Lucia, opera di Carlo Preda (1710), con episodi della vita della Santa nei cassettoni.

16. Sopra l’ingresso laterale nord le cantorie, anch’esse dovute al lavoro d’intaglio del Carminati (1747).
17. La tela d’altare di questa cappella, del secolo XIX, rappresenta la Pesca miracolosa. Nella volta episodi delle vite dei due Santi.

 

 

18. Nell’ultima, secondo il nostro ordine, L’educazione della Vergine, di Giovanni Moriggia.
19. Vicino all’ingresso della Sagrestia una Deposizione su tavola attribuita al Borgognone (1481-1522).
20. Di notevole interesse artistico è la Sagrestia che ha nella volta gli affreschi di Giuseppe Procaccini (1698). Lungo le pareti corrono gli armadi intagliati dal Carminati.

Cuori d’argento e quadretti ricordano sulle pareti del Santuario le grazie elargite dalla Madonna. Migliaia di cuori come questi furono fusi per essere trasformati in vasi sacri.

 

 

IL SACRO FONTE

Sotto lo Speco si trova un sotterraneo, il Sacro Fonte, al quale si accede dall’esterno del tempio. Qui si trova una fontana da cui si può attingere l’acqua. Qui è il luogo dove Giannetta ascoltò la Madonna e l’acqua sgorgò dal terreno. Il sotterraneo, un grande corridoio lungo circa trenta metri, rivestito in mosaico dal pittore Mario Busini tra il 1950 e il ’52, appare diviso in cinque celle. Nella prima tre nicchie ricavate dentro le pareti accolgono una Madonna marmorea, la ghigliottina e il catenaccio spezzato che ricordano i miracoli cui abbiamo accennato.

 

 

Alla base della Madonna un’epigrafe gotica parla della Apparizione e costituisce uno dei più importanti documenti dell’epoca del grande avvenimento. L’epigrafe, in sei esametri latini, dice: “La terra di Caravaggio è stata recentemente resa davvero felice perché le apparve la Santissima Vergine nell’anno 1432 al tramonto del sesto giorno avanti le calende di giugno; ma Giovannetta è assai più felice di ogni altra persona perché meritò di vedere la gran Madre del Signore”.

 

 

IL SANTUARIO OGGI

Il Santuario di Caravaggio è luogo di preghiera, ma non solo. Accanto alle attività liturgiche sono presenti: un Centro d’accoglienza per i pellegrini e per gli ammalati, un Centro di consulenza familiare e un Centro di spiritualità. Queste attività sono alloggiate in alcuni fabbricati ristrutturati alla fine degli anni ottanta dagli architetti caravaggini Paolo e Salvatore Ziglioli. In questi edifici possiamo notare nell’auditorium le vetrate del pittore caravaggino Giorgio Versetti e nella Cappella del centro di spiritualità, che fu inaugurata da Papa Giovanni Paolo II durante il soggiorno avvenuto nel giugno del 1992, le opere dello scultore mozzanichese Mario Toffetti.

 

 

STORIA APPARIZIONE INFORMAZIONI CARAVAGGIO

 

 

 

 

Informazioni Turistiche, Commerciali, Realtà e Tradizioni presenti sul Territorio Comunale: 

 

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Il Santuario Santa Maria del Fonte si trova nei Portici Santuario, 10 24043 CARAVAGGIO . Tel.0363.3571 Fax 0363.357203 (diocesi di Cremona)

COME SI RAGGIUNGE In auto: autostrada A4 Torino-Venezia, uscita a Trezzo, poi direzione Treviglio-Caravaggio; oppure strada statale 11 Milano-Brescia, uscita a Caravaggio, oppure strada provinciale Rivoltana. In treno: linea Milano-Venezia, stazione di Treviglio, poi linea Treviglio-Cremona, stazione di Caravaggio, oppure autobus.

La festa solenne è celebrata il 26 maggio, anniversario dell’Apparizione. Accanto al Santuario vi è un Centro di spiritualità,curato dalle Suore Adoratrici, per ritiri e corsi di esercizi con 53 camere.

 

Orari Cancelleria:

Feriali:    7.30 – 12.00 / 14.00 – 18.00
Festivi:   7.30 – 18.30

CELEBRAZIONI

Messe:

festivi:   7.00    8.30   10.00    11.30    16.00    17.30
feriali:    7.00    8.30   10.00                 16.00

Vespri festivi:          17.00 

Confessioni (al Centro di Spiritualità): 

festivi:   7.30 – 12.00          15.00 – 18.00
feriali:    7.30 – 11.30         15.00 – 17.30

Adorazione:       

feriali:    10.30 – 11.30 

Rosario:        

feriale ora solare:      15.30
feriale ora legale:      16.45

Domenica (tranne la terza): 15.15

Affidamento dei bambini:

ultima domenica del mese, ore 15.00

Benedizione delle persone (al fonte) : SOSPESE per i lavori di restauro

Benedizione automezzi:

festivi:   9,30    11,00   14,45    15,30    17,00
sabato: 15.30

Contatti:

mail: info@santuariodicaravaggio.org

telefono centralino: 0363 3571

STREAMING AUDIO PER CELEBRAZIONI FERIALI:

streaming radio con player:

https://radiocast.cloud/listen/relays_caravaggio/radio.mp3

Orari Basilica Apertura ore 6.30                                Chiusura ore 18.00 (ora solare) ore 19.00 (ora legale)

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